Indiscrezioni e dati sull’industria italiana dell’audiovisivo
Nella seconda giornata di MIA, Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, emergono i primi dati in un incontro con Bruno Zambardino – Media observatory director- nella sala Michelangelo del Boscolo. Raddoppiano gli investimenti del mercato estero nel nostro paese. Sono sempre di più i produttori internazionali, soprattutto quelli americani, che riempiono gli studi di Cinecittà. E solo nel 2015 sono stati una trentina i film girati sui set italiani. E’ la Francia che maggiormente investe nel territorio nazionale, partecipando fino al 40% sulle nostre coproduzioni. Nonostante invece sia scesa la spesa media per la realizzazione delle pellicole made in Italy è cresciuta la loro produzione: 200 i film solo nel 2015 per una spesa totale di 323 milioni di euro. Complessivamente sono 470 le nuove uscite che ai box office hanno collezionato circa 600 milioni di euro.
In soli due anni è aumentato il fondo dedicato al taxcredit passando da 115 a 140 milioni di euro e questo ha certamente agevolato l’interesse verso il nostro paese e le nostre produzioni. Internazionalizzazione, industrializzazione e coalizione tra produttori sono i trend del mercato dell’audiovisivo italiano emersi successivamente nel breakfastkeepfit di MIA con Bruno Zambardino, e la sua I-Com, istituzione fondata nel 2005 con lo scopo di trovare e promuovere nuove informazioni per rinforzare la competitività.
“Il mercato e i contenuti audiovisivi devono confrontarsi con un ambiente digitale sempre più forte – ha sottolineato Zambardino – motivo per cui la Commissione Europea ha creato il Digital Single Market, una via di accesso a beni e servizi digitali in tutta Europa, puntando all’internazionalizzazione del prodotto. Con questo sistema sono stati realizzati e distribuiti film come Amour, Carnage e A royal affair. Modernizzare e internazionalizzare le normative sul copyright permetterebbe di favorire le prevendite internazionali che sono una risorsa importante per il reperimento dei fondi necessari a realizzare un prodotto audiovisivo”.