Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, si trova a Pechino come membro della giuria del Beijing International Film Festival, dove l’Italia è presente con Caffè di Cristiano Bortone (Orisa Produzioni, Rai Cinema, con il contributo del MiBACT, Savage Film, Road Pictures, China Blue Film, in collaborazione con D’Hive, YunnanCommunication Group, Lucent Pictures, con il sostegno di Screen Flanders, D-Hive Film Fund, IDM Südtirol – Alto Adige Film Fund &Commission), un focus sulla produzione e una retrospettiva su Antonioni. Del Brocco si è espresso su una futura apertura del cinema italiano al mercato cinese, possibilità resa favorevole dall’accordo di cooperazione firmato dal Presidente Mattarella durante la sua visita in Cina.
“Bisogna trovare la strada migliore per far arrivare i film italiani in Cina, attraverso vie produttive e narrative giuste per intercettare i gusti di entrambi i pubblici” ha detto il dirigente. Sulla scarsa presenza del cinema italiano a Cannes, poi, Del Brocco si è così espresso: “si tratta di una sorpresa, ma non è una tragedia come molti dicono: negli anni passati la nostra presenza a Cannes è stata importante, e lo sarà anche in futuro dato che sono in lavorazione molti nuovi progetti. Il cinema italiano ha molta visibilità all’estero, contrariamente a quanto si pensa”.
Del Brocco si è soffermato anche sul calo del box office per le commedie, intese come film comici, fenomeno che definisce “prevedibile: per questo motivo Rai Cinema sta cambiando genere, concentrandosi su film più pop, graffianti e surreali, come Smetto Quando Voglio o Lo Chiamavano Jeeg Robot. La sfida sta nel riabituare il pubblico alla sala cinematografica, nell’educarlo nuovamente a godersi le storie, a prescindere dal genere. Non è una sfida facile, ma non possiamo farci spaventare dagli incassi bassi. È qualcosa che dobbiamo fare in quanto servizio pubblico”.