La settantesima edizione del Festival di Cannes parte con una polemica destinata a non esaurirsi in breve tempo. Il tema del contendere riguarda l’ammissione in concorso di due film di Netflix che non verranno distribuiti in sala.
Da una parte si sono schierati i puristi come Pedro Almodovar, il regista spagnolo che quest’anno presiede la Giuria, secondo i quali in ballo non ci sono solo due modalità diverse di fruizione, bensì la natura stessa di un rito collettivo che si consuma al buio nei suoi luoghi deputati, di contro ai modernisti come il divo americano Will Smith, i quali sostengono che Netflix ha solo allargato l’offerta, e che le due fruizioni possono tranquillamente convivere.
Quando ci si era accordati per concedere la partecipazione dei prodotti di Netflix in questa edizione, sebbene obbligando tutti i produttori per il prossimo anno a garantire il passaggio dalle sale, è intervenuto a rinfocolare il dibattito il direttore del CNC, l’organo statale francese per la cinematografia, accusando addirittura di imperialismo il colosso della Tv in streaming. Che l’argomento sia destinato a riproporsi continuamente è confermato dal fatto che la questione non si esaurisce con Netflix, tant’è che uno dei titoli più attesi del festival, cioè i primi due episodi della nuova serie di Twin Peaks diretti da David Lynch, andranno in onda su Showtime negli USA pochi giorni prima di Cannes, e contemporaneamente su Sky Atlantic in versione originale, per cui verrà a mancare anche il gusto dell’anteprima.