Solo la Rai dovrà destinare una quota di programmazione prime time alle opere audiovisive italiane. Per i servizi VoD, invece, obblighi confermati.
Il provvedimento correttivo che ha impedito gli aumenti delle quote obbligatorie di programmazione e investimento in opere italiane per le emittenti televisive è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I nuovi obblighi entreranno in vigore a partire da gennaio 2020.
Nel dettaglio, l’obbligo di programmazione di opere audiovisive italiane resta solo per la Rai che tra le 18 e le 23 dovrà destinare almeno il 12% del palinsesto a opere “di finzione, di animazione, documentari di espressione originale italiana, ovunque prodotti”. Il 25% di questa quota dovrà essere riservato esclusivamente a opere cinematografiche di espressione originale italiana.
Per i servizi VoD è confermato l’obbligo di riservare alle opere europee realizzate negli ultimi cinque anni almeno il 30% del loro catalogo. Per Netflix, Amazon Prime Video, Infinity Now TV e gli altri, inoltre, sarà obbligatorio investire in contenuti indipendenti. La quota di investimento in opere europee indipendenti è fissata al 12,5% degli introiti netti annui, di cui almeno il 3,5% per il cinema italiano.