Alla sesta edizione del panel Europa Distribution Everything You Always Wanted To Know About Distribution But Were Afraid To Ask sono intervenuti alcuni tra i più importanti player della distribuzione per parlare insieme della collaborazione nel settore audiovisivo.
Il moderatore Michael Gubbins (Sampomedia) ha aperto la discussione con una riflessione su quello che la distribuzione già condivide con il resto della filiera e al suo interno, Stefano Massenzi (Lucky Red, Europa Distribution) sull’argomento: “I broadcaster conoscono i dati e li danno già tradotti ai distributori dicendogli cosa devono fare, quindi c’è meno libertà. La cosa importante per i distributori, avendo una posizione privilegiata, è ascoltare: il mercato, cosa le persone vogliono e cosa vorranno.”
Gianni Zanasi ha portato il punto di vista degli autori: “Da piccolo avevo un sogno: essere rapito dagli UFO, per me è importante l’origine del gesto: perchè per me è importante andare al cinema? la sensazione di fondo è andare al cinema ed essere rapito dagli ufo.” Al suo punto di vista sull’argomento, si è aggiunto quello di Katarzyna Siniarska (New Europe Film Sales) che si occupa anche di scouting e trovare nuovi talenti: “Cerchiamo sempre nuovi talenti, ma è molto difficile trovare qualcosa di valido. Noi come azienda ci concentriamo molto sul marketing, il packaging è fondamentale. Iniziamo a lavorare sui progetti molto presto già sulla sceneggiatura e l’editing e abbiamo imparato a proteggere i filmmaker da qualche coproduzione in cui troppe persone mettono bocca sui progetti. Bisogna proteggere l’originalità del progetto, altrimenti stai solo facendo un prodotto che può o meno funzionare sul mercato.”
A rappresentare i produttori è intervenuto Ed Guiney (Element Pictures): “Sono un produttore, ma distribuisco anche film in Irlanda. Credo che per i film europei in questo momento ci siano rischi e opportunità: Si può osare di più, ma i film europei hanno difficoltà ad essere esportati. C’è il rischio di mediocrità nei film che gli europei stanno facendo: non sono bei film, ma nemmeno brutti, ma non sono emozionanti.”
In risposta alla situazione del cinema europeo tratteggiata da Ed Guiney, Kim Foss (Grand Teatret, Camera Film) ha così concluso il panel: “Questo periodo storico è molto difficile per i distributori, si cercano film che non hanno alcuna garanzia di successo. I tempi stanno cambiando e dobbiamo adattarci” portando come esempio il fenomeno dei film-evento che per quanto siano più impegnativi per gli esercenti poi pagano in termini di ingressi.