Jill Messick, la produttrice che ha collaborato con Harvey Weinstein a produzioni di successo come Mean Girls e Frida ed è stata manager dell’attrice Rose McGowan, è morta ieri all’età di 50 anni. La sua famiglia ha confermato che la donna si è tolta la vita, affermando che lo scandalo Weinstein ha contribuito a spingerla al tragico gesto. La Messick soffriva di depressione ed era bipolare, e di recente il suo nome era emerso nelle notizie nelle sue conversazioni avvenute via e-mail con Ben Affleck, adoperate dagli avvocati di Weinstein per difendere il proprio assistito dalle accuse di violenza sessuale. La famiglia ha ricordato inoltre che Rose McGowan era stata una delle prime clienti della Messick in qualità di agente di star cinematografiche, e nel 1997 quest’ultima aveva ricevuto il compito di organizzare una colazione di lavoro tra l’attrice e il tycoon durante il Sundance Festival. Dopo questo incontro Rose rivelò a Jill cosa le era capitato — il fatto che si fosse spogliata e fosse entrata in una vasca con lui, senza mai parlare di violenza sessuale — un errore di cui si pentì immediatamente. Rose non usò mai la parola stupro in quella conversazione. Jill riconobbe che Weinstein aveva fatto qualcosa di disdicevole se non illegale a Rose, e riferì tutto ai suoi superiori in agenzia, i quali dissero che avrebbero gestito la situazione. Il successivo accordo neoziato in seguito tra Rose e Harvey venne fatto all’insaputa di Jill. Ciò che sapeva era solo che la questione era stata risolta e che Rose continuava a fare film con i Weinstein. Il comunicato della famiglia di Jill conclude dicendo che “Vedere il suo nome nei titoli, più e più volte, come parte del tentativo di una persona di ottenere maggiore attenzione per la sua causa personale e nel disperato tentativo compiuto da Harvey per difendersi è stato per lei qualcosa di devastante. L’ha spezzata ora che stava da poco iniziando nuovamente ad avere una vita normale“.