Fra gli incontri più attesi del festival della tv di Dogliani, si è svolto ieri «Il rinascimento della fiction italiana», una lunga e appassionata conversazione moderata da Aldo Grasso e che ha visto fra i suoi partecipanti Lorenzo Mieli, ad Fremantle Media Italia, Pietro Valsecchi, produttore e ad Taodue Film, gli attori Ricky Tognazzi e Marco Bocci oltre al Presidente della Film Commission Piemonte Paolo Damilano.
Per Valsecchi il punto di partenza sono le idee, e la fiction italiana deve raccontare la nostra storia, i suoi esempi migliori, perché più sei locale e più ti apprezzeranno a livello internazionale. E infatti fra i prossimi titoli prodotti da Taodue ha annunciato diversi biopic come Libero Grassi, l’imprenditore siciliano assassinato da Cosa Nostra perché si opponeva al pizzo; Renata Fonte, la politica pugliese che si oppose alle speculazioni edilizie difendendo a costo della vita il suo territorio; Emanuela Loi, l’agente della scorta di Borsellino massacrata in via D’Amelio, e infine Mario Francese, il giornalista vittima della mafia.
Lorenzo Mieli ha convenuto con Valsecchi sul valore delle storie locali, come nel caso di Gomorra, recitata in napoletano ed esportata in tutto il mondo. Secondo l’ad di Freemantle la rinascita della fiction italiana dipende soprattutto dalla nuova committenza, che ora richiede un prodotto di livello internazionale, e che invita i produttori ad osare, come nel caso del d.g. della Rai Campo Dall’Orto, al quale in questi giorni sono stati rivolti “attacchi indecorosi”.
Marco Bocci ha sottolineato il fatto che a lungo la fiction televisiva è stata considerata da molti attori alla stregua di un prodotto cinematografico di serie tv, mentre lui esordì proprio con un progetto qualitativamente eccellente come Romanzo criminale. Ma per essere competitivi è necessario investire sulla formazione, come farà Taodue che a settembre lancerà la sua scuola per registi e sceneggiatori, e come farà pure Ricky Tognazzi, che sta lavorando a Torino perché degli “studi di Mirafiori diventino un’officina dello spettacolo per giovani”.
Sul doppiaggio però c’è stato disaccordo. Secondo Tognazzi è un’abitudine superata, che impedisce di gustare appieno la recitazione originale, mentre Valsecchi, che è stato in questi giorni a Madrid con Checco Zalone per presentare Quo vado, ha registrato come lo stesso film sottotitolato risultava meno divertente della versione doppiata. In ogni caso c’è fame di storie italiane, tant’è che a Taodue stanno lavorando a “una serie sulla moda italiana, pensata a suo tempo con Franca Sozzani, per la quale c’è già grande interesse”.