È morto all’età di 93 anni Andrea Camilleri. Scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo, è diventato celebre nel mondo grazie alla fortunata saga del Commissario Montalbano.
Lascia una pagina bianca, forse anche più d’una. Andrea Camilleri inizia la sua carriera come regista e sceneggiatore teatrale nel 1942, ma presto il suo genio creativo si volge verso la scrittura con Il corso delle cose, suo romanzo d’esordio pubblicato nel 1978. Due anni dopo, esce Un filo di fumo, il suo primo libro ambientato a Vigata, la stessa cittadina immaginaria che fa fa sfondo alle vicende de La forma dell’acqua, primo capitolo della saga de Il commissario Montalbano. Personaggio che l’ha portato alla fama mondiale, per il quale lo stesso autore dichiarò di provare un misto di amore e odio. “Montalbano – queste le sue parole – dopo vent’anni è un parente al quale voglio bene, ma nello stesso tempo è un personaggio scomodo. Capita nelle migliori famiglie di avere uno zio o un cugino al quale vogliamo bene, però francamente quello zio o quel cugino sono personaggi scomodi, perché il suo successo trascinava al successo anche gli altri romanzi, i miei romanzi storici e i miei romanzi civili. Quindi, lo odio e lo amo”.
Montalbano, infatti, non solo è stato un successo letterario, ma anche un fenomeno televisivo planetario. Ogni puntata del commissario, amatissimo anche dal pubblico internazionale, in Italia risulta regolarmente il programma più visto della giornata, perfino quando si tratta di repliche. Successo che, come sottolineato dallo stesso Andrea Camilleri, ha arriso anche alle altre opere del maestro siciliano, come La mossa del cavallo e La stagione della caccia, anch’essi approdati sul piccolo schermo, prodotti sempre da Palomar, lo storico produttore del commissario Montalbano.