Le biografie come genere del cinema del reale stanno acquistando sempre più spazio e rilevanza nell’ambito produttivo, come testimoniato anche in occasione del panel Apulia Film Commission – Bio Doc: Le biografie tra cinema del reale e docufiction a Mia Market 2019.
“Per raggiungere un’audience internazionale in un Biopic quello che è importante è la storia. Non basta solo che la persona sia famosa”, così Catherine Le Clef (Cats and Docs) riassume il segreto del successo per un Biodoc. Concorda Andrea Romeo, Director Biografilm Festival, che aggiunge: ” i prodotti che interessano sono quelli con delle storie forti. La notorietà del protagonista è relativa. È da premiare il punto di vista”. Non a caso i documentari che raccontano le storie e le vite di persone e personaggi sono in aumento. In generale, “dal 2008 – sottolinea Massimo Modugno (Production Office Apulia Film Commission) -, sono ben 75 i documentari girati in Puglia che hanno beneficiato del supporto di Apulia Film Commission o di altri fondi. In particolare 14 sono stati supportati direttamente da Apulia Film Fund”. “L’Apulia Film Commission, partner di Italians Doc It Better” – spiega Antonio Parente, Direttore di Apulia Film Commission -, “sostiene il cinema del reale anche in Puglia, con festival nel Gargano e nel Salento”.
Un supporto quello ai documentari che proviene anche da Rai, come conferma Fabrizio Zappi, Responsible Miniseries, Tv Movies e Docufictions Rai Fiction: “Abbiamo scelto di investire nelle docufiction. Il biopic è un genere che ha sempre avuto grandi risultati in termini di ascolti. Il compito della memoria storica è essenziale è connaturato al genere del biopic. L’abbiamo declinato in una chiave più moderna, attraverso la docufiction. Abbiamo voluto andare incontro ai desideri e ai gusti del pubblico più pregiato e colto. Siamo stati ripagati anche in termini di ascolto”. “Abbiamo realizzato 7 prodotti di questo tipo, come Libero grassi, Paolo Borsellino, Aldo Moro” – ha proseguito Fabrizio Zappi -. “Ne proporremo altre 3 quest’anno (tra cui quelle su Nilde Iotti e Caligari)”. Il direttore Rai ha creduto in questo genere come proposta per la prima serata di rai1, è stata una scommessa che si è rivelata vincente”.
In occasione dell’incontro sono stati presentati alcuni tra i più attesi Biodoc italiani, come Tony Driver, Storia di Nilde, Paolo Rossi – A Champion is a Dreamer Who Never Gives Up, SDM | Su di Me, Stefano De Martino.
E proprio a proposito del documentario sulla sua storia, il ballerino e presentatore tv Stefano De Martino racconta: “non parla solo di me, parla di uno spaccato di vita. Nasce da una mia idea, il successo è stato destabilizzante (avevo 19 anni). Ho voluto tornare al mio passato, dove vivevo, dove lavoravo. Sono tornato lì e mi sono reso conto che il contesto non era cambiato. Ho rivissuto una giornata tipo di 10 anni fa”.