Per la prima volta in assoluto, il numero di video streaming services utilizzati per cittadino sta calando. Dal 7,23% a Novembre al 7,06 in Aprile.
Questi i risultati di una ricerca sui cittadini degli Stati Uniti. Lo studio di Omdia è presentato a Londra in occasione del Connected TV Summit 2021. Come riportato dall’Hollywood Reporter, la ricercatrice Senior di Omdia, Maria Rua Aguete dichiara:
“Dopo l’esplosione nel 2020 della crescita del VOD, stiamo assistendo a un raffreddamento del mercato, parzialmente guidato dalla normalizzazione delle abitudini di visione e dal consolidamento dell’industria, ma anche da una ricchezza di nuovi servizi SVOD e di studio”.
Infatti i dati delle Pay Tv sono stabili e l’utilizzo di SVOD (Subscription Video on Demand, come Netflix e Amazon Prime) è in crescita. Molti utenti stanno però abbandonando l’ AVOD (Advertising Video on Demand, servizi gratuiti come Youtube e portali web dei broadcaster) in favore di alternative a pagamento.
Assistiamo quindi a una situazione di raffreddamento del mercato, che si basa parzialmente sulla normalizzazione delle abitudini di fruizione e su un consolidamento dell’industria.
Sempre secondo le parole di Omdia, riportate dall’Hollywood Reporter:
“In passato, molti hanno posto un limite al numero di servizi che un consumatore sarà in grado di gestire. Con la crescita degli Stati Uniti che inciampa, molti si chiederanno se sette sia il tetto massimo per i servizi di video streaming (a pagamento e gratuiti).”
Analisti di Wall Street ipotizzano nel mentre che colossi dello streaming come Netflix e Disney+ non avranno problemi in uno spazio sempre maggiormente competitivo, ma saranno i players più piccoli ad andare forse incontro a stravolgimenti.
Al di fuori degli USA, sembra invece che il numero degli online services per abitazione aumenti. Il Regno Unito conta 5,78 servizi per utente.
Per approfondimenti: Omdia