Dopo il voto dei membri della Writers Guild of America (WGA), che si è risolto con un 96% a favore, la prospettiva di uno sciopero degli sceneggiatori statunitensi si fa sempre più concreta e potrebbe prendere il via da maggio. Aleggia lo spettro del 2007, quando a seguito di uno sciopero che durò da novembre a febbraio 2008, oltre alla cancellazione o alla riduzione delle puntate di molti show e serie televisive, ci fu una perdita enorme degli introiti della città di Los Angeles, stimata tra i 380 milioni e i 2,5 miliardi di dollari.
La disputa nasce dalla fine dell’accordo triennale attualmente in vigore tra la WGA e la Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), in scadenza il prossimo 30 aprile. Tale accordo stabilisce i compensi per i membri della WGA, che denuncia che le prime sei case di produzione del AMPTP hanno avuto, nel 2015, un profitto di 49 miliardi di dollari, che però non è corrisposto a un aumento dei salari degli sceneggiatori, che anzi hanno visto ridotti i propri introiti. La rinegoziazione dell’accordo, attualmente in corso, vede la WGA chiedere un contratto di 535 milioni, a fronte dei 180 offerti dalla AMPTP.
I due contendenti hanno comunque rilasciato delle dichiarazioni in cui si dicono disponibili a una risoluzione pacifica della questione, soprattutto per permettere all’industria di continuare a lavorare. “In ogni caso”, ha affermato la WGA, “siamo pronti a scioperare in caso non venisse raggiunto un accordo equo”.