Grande successo di Black crows (corvi neri), la fiction anti Isis andata in onda durante il Ramadam dal canale satellitare saudita MBC1. Ispirata a fatti realmente accaduti, la serie racconta al mondo arabo con un linguaggio molto crudo la devastazione dei territori in mano all’Isis.
Ambientato in Siria ed Iraq, parla di stragi, decapitazioni, attentati, stupri, schiavitù, tratta delle donne, reclutamento di bambini: una full immersion nella barbarie quotidiana dello stato islamico in Medio Oriente.
Il progetto è nato da un incontro fra il Dipartimento di stato Usa e l’emittente televisiva del golfo con l’obiettivo di creare uno storytelling che contrasti la propaganda del gruppo terroristico nei territori arabi. I rischi sono alti, tant’è che le attrici di Black Crows hanno ricevuto minacciate di morte dall’Isis.
Per il New York Times la serie saudita «dà un’immagine dello Stato islamico come di una brutale organizzazione criminale gestita da leader corrotti e ipocriti». E poi continua: «Le reclute sono raffigurate come vittime, mentre le donne che sfidano il controllo dei militanti sono presentate come eroine».