Sono ben due le produzioni internazionali impegnate a Roma per le riprese di un film e una serie televisiva entrambe incentrate sulla storia di J. Paul Getty III, nipote del celebre milionario J. Paul Getty I che il 10 luglio del 1973 fu rapito a Piazza Farnese. Il caso scosse profondamente l’opinione pubblica internazionale, dato anche il macabro dettaglio dell’orecchio destro del ragazzo (16 anni al momento della scomparsa), mutilato e consegnato alla famiglia per velocizzare il pagamento del riscatto.
Il film, diretto da Ridley Scott e al momento sul set, si intitolerà “All the Money in the World”, mentre la serie TV, diretta da Danny Boyle, si chiamerà “Trust” e vedrà l’inizio delle riprese a metà agosto.
Al di là della curiosa coincidenza, è interessante che entrambe le produzioni stiano sfruttando la recente norma sul tax credit per le produzioni internazionali, pari al 25% del costo di produzione per la singola opera.
Mark Huffman, produttore del film, ha definito il credito d’imposta “molto buono, perché strutturato in modo che si possa recuperare buona parte del budget”. “All the Money in the World” è prodotto dalla Scott Free Prods. e vede nel cast Kevin Spacey nel ruolo di J. Paul Getty I, Michelle Williams nei panni di sua moglie Gail Harris e Mark Wahlberg in quelli di un agente della CIA incaricato di negoziare con i rapitori. Il ruolo del nipote di Getty, infine, è assegnato al giovane Charlie Plummer. Non è ancora prevista una data di uscita in sala.
Per quel che riguarda “Trust”, prodotta da FX Networks, le riprese dureranno 20 settimane e avranno luogo tra Roma e la Calabria. Enzo Sisti, produttore esecutivo, ha fatto presente che “Trust è il primo progetto televisivo ad approfittare della norma sul tax credit”. Prevista per il 2018, la serie vede Donald Sutherland nel ruolo di J. Paul Getty I e Hilary Swank in quello della moglie.
Luciano Sovena, presidente della Roma Lazio Film Commission, si dice entusiasta dei progetti, entrambi “una grande fonte di guadagno per l’industria italiana”. Da notare che la crew del film di Scott è composta al 90% da maestranze italiane.