Uno, nessuno, centomila Jim Carrey. Nessun altro meglio di lui è capace di togliersi una maschera e indossarne un’altra, mettendosi ugualmente a nudo. A Venezia 74 (ma fuori concorso) è stato presentato il documentario sul dietro le quinte di “Man on the Moon”, il film di Milos Forman.
Il documentario “Jim & Andy: The Great Beyond – The story of Jim Carrey and Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton”, diretto da Chris Smith, ripercorre la personalità di Andy Kaufman, personaggio sarcastico e irriverente, musicista e compositore, morto di tumore a soli trentacinque anni. La storia racconta quello che accade nel 1999: Forman accetta di far interpretare a Jim Carrey la parte di Andy Kaufman nel film biografico “Man of the Moon”. Ed è così che, senza fatica, l’attore americano anarchico per eccellenza si fonde totalmente con la personalità di Andy, nella quale convive a sua volta quella del suo alter ego Tony Clifton, il suo personaggio più noto, un antipatico cantante di pianobar. Con il risultato di un mix esplosivo di due, anzi tre caratteri vincenti: quelli di Kaufman, Clifton e Carrey.
Acclamata dalla critica, l’interpretazione gli valse, nel ’99, un Golden Globe. Ancor più geniali, se possibile, i dietro le quinte, registrati da Lynne Margulies, ex ragazza di Andy e da Bob Zmuda, con il quale Kaufman scriveva i testi.
Nel documentario Carrey, diciotto anni dopo, riflette su come lui e Andy siano venuti fuori da universi incredibilmente simili e paralleli, a partire dalla loro volontà di non piegarsi alle ferree logiche dello star system hollywoodiano.