Nel suo Focus Pubblicità online, edizione speciale dell’Osservatorio sulle comunicazioni dedicato all’analisi dell’evoluzione di internet nel settore dei media, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha rivelato il sorpasso della raccolta pubblicitaria online, per la prima volta superiore a quella televisiva.
Nel 2015, nel settore della pubblicità, la tv valeva il 47% dei ricavi e internet il 24%, nell’arco di pochi anni c’è stato un notevole cambiamento: infatti nel 2019 le risorse destinate alla pubblicità online hanno raggiunto il 41% contro il 39% raggiunto dalla televisione. Secondo l’Agcom, questa tendenza si consoliderà anche nel 2020, con il 42% per l’adv online e il 39% per la tv: in particolare, sul web, l’1% dei soggetti realizza il 68% dei ricavi, mentre la restante quota è distribuita tra migliaia di operatori che raggiungono ricavi marginali.
Un altro cambiamento al quale stiamo assistendo riguarda la ripartizione delle entrate da pubblicità per categorie di operatore: come evidenziato nella nota Agcom, “la ripartizione delle entrate da pubblicità per categoria di operatore evidenzia una costante crescita del peso delle piattaforme online rispetto ai publisher e alle concessionarie tradizionali. Indipendentemente dagli scenari prospettati per il 2020 a seguito della crisi epidemica, si prevede, infatti, che la quota delle piattaforme continui ad aumentare raggiungendo, in termini di ricavi lordi, l’80% del totale”.