Agli italiani piace il VoD (video on demand) soprattutto in streaming, questo quanto emerge da una ricerca sviluppata da Ernst & Young. Gli abbonamenti ai servizi online a breve supereranno quelli alle pay-tv.
Scegliere cosa guardare, quando e soprattutto dove. Attraverso i servizi VoD (Video on demand) tutto questo è possibile. Così come accade anche negli altri paesi gli abbonamenti Svod (Subscription video on demand) sono in aumento. Un trend per cui il numero di sottoscrizioni si avvicina sempre più (superandolo nelle previsioni) a quello delle pay-tv. Secondo uno studio Ernst & Young – commissionato da Sky, Mediaset, Discovery e Vodafone – gli abbonamenti alle piattaforme di video streaming a pagamento come Netflix, Amazon Prime Video, Timvision, Now Tv, Infinity e Eurosport Player nell’ultimo anno sono passati da 2,3 a 5,2 milioni. Una cifra molto vicina a 6,5 milioni di abbonati alle pay-tv in Italia (Sky e Mediaset Premium).
In aggiunta al numero di sottoscrizioni è interessante osservare anche il numero di utenti. Infatti, per un singolo Svod è possibile agganciare più di un profilo utente, così dal 2017 si è passati da 4,3 a 8,3 milioni. Non da meno, i servizi gratuiti – come Youtube, Raiplay, Mediaset Play – per cui gli utenti sono saliti in un anno da 17,6 a 20,9 milioni e tenendo conto delle sovrapposizioni fra utenti free e a pagamento si arriva a 23,8 milioni di utenti.
Un quadro questo che prospetta una florida crescita per il settore, anche dal punto di vista economico. Secondo It Media Consulting i ricavi da questo tipo di servizi aumenteranno da 6,26 miliardi di euro previsti nel 2018 sino a 8,8 miliardi nel 2021.