Una stella cadente. Woody Allen avrebbe scritto un’autobiografia, ma nessun editore sarebbe disposto a pubblicarla. Ecco perché il regista non domina più Hollywood.
Cosa resta del #MeToo? Restano le donne più forti dalle loro battaglie, ma non solo. La scia lasciata da un movimento che ha difeso le donne e nel contempo ha messo alla gogna tutti gli uomini con sospetti o reali scheletri nel passato è ancora lunga. Tra i personaggi messi alla gogna che hanno pagato, stanno pagando e pagheranno le conseguenze primo fra tutti Harvey Weinstein, ma non è il solo. Nella lista degli artisti che sono in procinto o son già caduti dal piedistallo ci è finito anche Woody Allen.
Come rivelato dal New York Times il regista non godrebbe più della stessa fama in quel di Hollywood e non solo. A provarlo ci sarebbe l’autobiografia di Woody Allen rimasta nel cassetto, perché a quanto pare nessuno vorrebbe pubblicarla. Facciamo qualche passo indietro. Il regista allo scoppio del #MeToo era stato aspramente criticato per aver difeso Harvey Weinstein e proprio in quell’occasione sono tornate a galla le vecchie accuse di molestie contro la figlia adottiva Dylan Farrow. In questa ondata di critiche anche alcuni esponenti dello star system hanno preso posizioni molto dure contro il regista affermando di non voler più lavorare in progetti a lui legati. Effetti immediati sulla carriera che avrebbero portato anche Amazon a non distribuire il suo ultimo film, A Rainy Day in New York. Secondo il New York Times le memorie di Allen non verranno né pubblicate né distribuite, così si conferma il declino inesorabile di uno dei registi più acclamati dei giorni nostri.